Olivadi, Calabria Letteraria Editrice - Associazione Culturale Olivadese

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Olivadi, Calabria Letteraria Editrice

(di Luigi Fusto e Francesco Paparo - "Calabria Letteraria Editrice", luglio 2000)

INDICE  GENERALE

Avvertenza

Olivadi (e dintorni). Cenni storici fino alla metà del XX secolo (Luigi  Fusto)

• Picciola terra
• Periodo bizantino-basiliano (VI-XI secolo). Le origini
• Normanni (1060), Svevi (1194), Angioini (1266), Aragonesi (1442)
• Viceregno spagnolo (1503) ed austriaco (1707)
• I Borboni di Napoli (1734-1860), la spedizione del cardinale Ruffo (1799)
e l’intermezzo napoleonico (1806-1815)
• L’Unità d’Italia (1860)
• Il primo dopoguerra (1918)
• Il secondo dopoguerra (1943)
• Olivadi ed i Cappuccini. Concittadini illustri
- Venerabile Padre Antonio Pontieri
- Padre Lodovico Pontieri
- Padre Lodovico Gemelli
• Un enigma: la Peschiera di Arunci
• Note

I fatti del 21 giugno 1908 (Francesco Paparo)

• L’antefatto
• Quella tragedia d’inizio estate
• Il dopo: A) –  Ottobre 1909, il processo: tutti assolti
       B) – La “ricostruzione”

Ed altro ancora (L. Fusto – F. Paparo)

• Luoghi di culto e beni artistici
• Popolazione
• Sindaci
• Arcipreti, benefici ecclesiastici, confraternita
• Vecchi rioni, cognomi scomparsi, soprannomi
• Misure e monete
• Fiere e mercati
• Caduti e dispersi in guerra
• Albo d’oro
• Stemma  e gonfalone

Bibliografia
Indice delle illustrazioni
Indice dei nomi di persona
Indice dei nomi geografici

… Olivadi picciola terra della diocesi di Squillace, e membro adesso di quel Principato, fondata, circa l’undecimo secolo, da Roggerio, Conte delle Calabrie, e da’ suoi valorosi Normandi, in amenissimo giogo, quasi da due fiumane isolato, in faccia alla celebre peschiera di Arunci, da loro formata in lunga, ampia, deliziosissima valle con fortissima, e ben architettata muraglia, ora già rotta dalle piene e dal tempo. La picciolezza nientemeno del luogo, (che popolato non può essere al più da mille cinquecento persone,) siccome...

Il primo a scrivere sui siti della Calabria era stato Gabriele Barrio nel 1571, e aveva trovato modo di citare fugacemente anche Olivadi. In precedenza, il nostro paese aveva trovato posto solo negli elenchi delle terre concesse in feudo o nei cedolari delle cancellerie per collette (tasse), focatici (sempre tasse) e via tassando.
Barrio situa correttamente Olivadi (Olivadum) nel territorio di Squillace assieme a Gasparina, Vitum, Lucenadum, Amaronum, Centracum, Palermitum, Helia (S. Elia=Vallefiorita), Florum et Borgia.
Nell’edizione del libro di Barrio del 1737 curata da Tommaso Aceti questi annota, a proposito di Olivadi, che fu “patria di Antonio, dell’istituto dei Cappuccini, celeberrimo divulgatore della parola di Dio, notevole per dottrina e santità”.
Poi ci fa sapere che allora viveva Francesco Spadea, nato a Montepaone, parroco insigne della Basilica romana di Santa Maria oltre il Tevere, figlio di una sorella dello stesso Padre Antonio.
La descrizione che abbiamo letto all’inizio, attraversata da una sottile vena di elegia, è invece del 1747 e lo scrittore è un olivadese: padre Lodovico Pontieri, anch’egli cappuccino, figlio di un fratello di Padre Antonio, sta scrivendo la prima pagina della biografia del Venerabile zio.
Olivadi, continua frate Lodovico, è fornito di “purgatissimo aere”, di fertilissima terra, di fecondissime acque e di tanta abbondanza di viveri e frutta quanta può mandarne la divina Provvidenza.
A partire da quest’epoca prenderanno avvio le descrizioni storico-geografiche  dei luoghi della Calabria ed avranno ovviamente un’impostazione più tecnica e meno letteraria; di alcune di esse daremo conto a suo luogo.
Nessuna avrà mai più il tono ispirato di Frate Lodovico, olivadese.


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